Il fenomeno dell’oofagia negli squali nutrice

In un nuovo studio, apparso sulla rivista Ethology, i ricercatori hanno utilizzato macchine ad ultrasuoni sott'acqua - una nuova tecnologia - per studiare femmine di squali nutrice fulvo (Nebrius ferrugineus) incinte. 

Gli ultrasuoni hanno rivelato qualcosa di incredibile: embrioni di squalo che si spostavano da uno dei due uteri  all'altro (si, gli squali hanno due uteri). Più spesso, tuttavia, gli embrioni in movimento sono stati catturati dopo il fatto, quando cioè controllando uno squalo si scopriva che il numero totale di embrioni di squalo in un utero era diminuito, mentre il conteggio in un altro utero era aumentato della stessa quantità.

Questo fatto rende gli squali nutrice abbastanza insoliti nel regno animale, specialmente se paragonati ai mammiferi, che spesso riescono a malapena a muoversi nell'utero prima della nascita. E ci sono almeno tre specie di squali dove recenti prove hanno dimostrato che gli embrioni possono muovere solo le loro bocche. 

I ricercatori non sanno per certo perché gli squali nutrice fulvo siano in grado di nuotare in questo modo nell'utero, ma esiste una valida ipotesi: i nascituri di questa specie si nutrono attraverso un processo chiamato "oofagia". Ciò significa che gli embrioni divorano le uova non fecondate all'interno delle loro madri e, a volte, l'uovo più vicino è nell'utero della porta accanto.

Ma non è solo questa la stranezza degli squali embrionali in questo articolo:

"I dati hanno anche dimostrato che la cervice dello squalo nutrice a volte si apre", hanno scritto i ricercatori, "e l'embrione tira fuori la testa dall'utero attraverso la cervice."

In altre parole, a volte gli embrioni di squalo nutrice fulvo non ancora nati decidono di dare un'occhiata al mondo esterno.

"Questo fenomeno è in contrasto con quello osservato nei mammiferi dove la cervice è strettamente chiusa fino alla nascita".

 

Materiali modificati da: https://www.livescience.com/64351-shark-embryos-swim.html?utm_source=ls-newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20181220-ls

Photo credit:: Ethology

 

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