Perché le megattere riescono a catturare piccole prede più veloci di loro?

Le  balenottere (Balaenopteridae) includono i più grandi predatori di tutti i tempi, tuttavia alcune specie catturano i pesci a velocità che a malapena superano quelle della loro preda; questo suggerisce che i pesci con grandi abilità di manovra dovrebbero facilmente riuscire a sfuggire all'attacco. 

I ricercatori hanno scoperto che le balenottere ritardano l'espansione delle loro mascelle fino a quando sono molto vicino ai banchi di acciughe, ed è solo a questo punto che la preda reagisce, quando è troppo tardi perché una parte sostanziale del banco possa fuggire. Ciò suggerisce che le risposte di fuga del branco di pesci, che si sono evoluti per milioni di anni sotto la pressione di predatori che si alimentano di prede singole, non sono sufficientemente sintonizzati per rispondere ai predatori che possono inghiottire interi banchi, consentendo alle megattere la flessibilità nella scelta della loro preda.

Per esplorare questo fenomeno, i ricercatori della Stanford University hanno determinato, in laboratorio, quando le singole acciughe iniziano a fuggire rispetto ad un virtuale avvicinamento delle balene, quindi hanno usato questi risultati insieme ai dati di attacco in situ delle megattere per modellare il modo in cui la velocità dei predatori e i tempi di inghiottimento hanno influenzato i tassi di cattura. Si è scoperto che le acciughe rispondono all'avvicinarsi di stimoli visivi incombenti scappando rapidamente da un predatore delle dimensioni di un leone marino, le megattere però possono catturare fino al 30-60% del banco contemporaneamente perché l'aumento della loro dimensione apparente (visiva) non supera la soglia di risposta della preda fino a dopo che è avvenuta una rapida espansione della mascella. Le megattere sono, quindi, incentivate a ritardare l'inganno fino a quando non sono molto vicine a un banco di prede, anche se ciò si traduce in una maggiore resistenza idrodinamica. Questo potenziale preadattamento di una strategia di alimentazione di un filtratore microfago per il foraggiamento di pesci consente alle megattere di raggiungere 7 volte l'efficienza energetica (per affondo) del foraggiamento del krill, consentendo strategie flessibili che potrebbero essere alla base del loro successo ecologico in condizioni oceaniche fluttuanti.

 

Materiali modificati da: https://www.pnas.org/content/117/1/472

 

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