Effetto sinergico delle anomalie termiche globali e delle attività di dragaggio locale sulle scogliere coralline delle Maldive

Gaafu Alifu Atoll, Maldives Credit: Warren Baverstock / Coral Reef Image Bank
Gaafu Alifu Atoll, Maldives Credit: Warren Baverstock / Coral Reef Image Bank

Negli ultimi decenni le scogliere coralline delle Maldive hanno registrato un alto tasso di mortalità dei coralli. Questo fenomeno è il risultato dell’incremento della temperatura dell’oceano causato sia da eventi naturali  (fenomeno ENSO) sia da pressioni antropiche globali e locali. 

Fattori di impatto globale quali: il cambiamento climatico, l'innalzamento del livello del mare e l'acidificazione degli oceani, non possono essere mitigati né localmente né nel breve termine e stanno minacciando la stabilità e la resilienza a lungo termine delle scogliere coralline in tutto il mondo. Agli impatti naturali si associano spesso, a livello locale, diverse cause di origine antropica, fra queste: inquinamento, uso di esplosivi, dragaggi, sversamenti di cemento, pesca eccessiva e turismo massiccio.

Una possibile sinergia tra impatti ambientali globali e impatti antropici locali è stata studiata da un team di docenti e ricercatori dell’Università di Genova, Università Politecnica delle Marche e componenti dell’associazione non governativa Save the Beach Maldives. Nello specifico sono stati studiati gli effetti derivati dall’attività per l’espansione del suolo abitabile dell’isola di Himmafushi (atollo di Malè Nord, Maldive) e l'evento di sbiancamento che ha colpito le scogliere delle Maldive nel Maggio 2016. Lo studio ‘Synergic effect of global thermal anomalies and local dredging activities on coral reefs of the Maldives’ è stato pubblicato sulla rivista Marine Pollution Bulletin di Agosto 2020.

Figura 1. Foto satellitare dell'isola di Himmafushi prima (a) e dopo (b) l'espansione del suolo edibile.  Foto da ©Google Earth.
Figura 1. Foto satellitare dell'isola di Himmafushi prima (a) e dopo (b) l'espansione del suolo edibile. Foto da ©Google Earth.

“Abbiamo progettato un campionamento BACI (Before-After Control-Impact)” afferma Irene Pancrazi, ricercatrice del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) Università di Genova, e autrice principale dell’articolo, “allo scopo di indagare i possibili effetti sinergici tra le attività di espansione dell’sola e il fenomeno di sbiancamento dei coralli causato dall'innalzamento della temperatura dell’oceano nel Maggio 2016. In quel periodo, fenomeni di sbiancamento sono stati registrati in tutte le scogliere coralline monitorate, ma solo in quelle intorno a Himmafushi (cioè i siti di impatto in cui hanno colpito sia l’impatto locale che globale) si è ridotta significativamente la copertura di coralli duri vivi e la superficie ricoperta da sabbia depositata è aumentata di quattro volte rispetto ai siti di controllo (siti che sono stati colpiti solo dall’innalzamento delle temperature)”

Per il campionamento è stato utilizzato il protocollo del Reef Check. Questo prevede una raccolta dati attraverso indagini subacquee di visual census (campionamento visivo) su substrato, macro-zoobenthos e comunità ittiche

“Il protocollo internazionale del Reef Check” sottolinea Carlo Cerrano, docente presso il DISVA UNIVPM, che ha partecipato allo studio “ha il vantaggio di essere altamente standardizzato e diffuso in tutto il mondo, oltre ad avere un’ampia gamma di indicatori. Infatti comprendendo indicatori che vanno dal substrato alle comunità vagili, consente una descrizione completa dello stato degli ecosistemi di scogliera. Questo tipo di protocollo può quindi rappresentare un valido strumento per rilevare i cambiamenti causati da impatti ambientali o di natura antropica. Una regolare e coerente raccolta dei dati può costituire serie storiche affidabili, in grado di descrivere il trend di recupero delle scogliere coralline in tutto il mondo dopo eventi di mortalità di massa”.

“Da questo studio risulta evidente che per lavori di impatto ambientale nel breve termine e in aree ben definite” spiega Irene, “gli indicatori di substrato utilizzati (es. copertura di coralli duri vivi, coralli morti di recente, sabbia, macerie e macro-alghe) rappresentano la scelta migliore in quanto rispondono rapidamente alla maggior parte dei cambiamenti ambientali causati da una modificazione delle condizioni.

Secondo Hassan Ahmed, fondatore dell’organizzazione no profit Save the Beach Maldives, che ha collaborato allo studio, “Il protocollo di lavoro ha rivelato che le attività di espansione dell'isola di Himmafushi hanno seriamente compromesso lo stato di salute delle scogliere coralline in termini di drastica riduzione della copertura di coralli duri vivi e di incremento di sabbia depositatasi sulle scogliere. Solo nei siti di impatto di Himmafushi sono state rilevate differenze significative tra il prima e il dopo, a causa degli effetti sinergici tra l’anomalia termica e le attività di espansione dell’isola. Abbiamo quindi dimostrato che le attività di espansione del suolo edificabile, combinate con gli effetti stressanti dell’incremento di temperatura, hanno esacerbato la mortalità dei coralli per stress da calore”.

Conclude Monica Montefalcone, docente presso DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) Università di Genova, “la pressione umana locale è cresciuta in modo esponenziale in alcuni atolli dell'arcipelago centrale delle Maldive e attività come il dragaggio e l’espansione del suolo edificabile stanno causando preoccupazioni per il futuro recupero delle locali scogliere coralline. Si prevede che nei prossimi anni gli eventi di sbiancamento diventeranno di lunga durata e più frequenti in futuri scenari di riscaldamento globale. Sebbene la mitigazione di impatti climatici globali richieda azioni internazionali, gli interventi di gestione regionale possono rivelarsi efficaci nel ridurre le pressioni antropiche locali, rendendo così gli ecosistemi delle scogliere coralline delle Maldive più resistenti ai cambiamenti climatici”.

 

 Synergic effect of global thermal anomalies and local dredging activities on coral reefs of the Maldives

https://authors.elsevier.com/a/1biG8,ashxmfT

 

 

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