Le microplastiche possono costituire una minaccia per il corallo rosso (Corallium rubrum)

I molteplici impatti delle microplastiche possono causare conseguenze a livello molecolare, fisiologico, epidemiologico ed ecologico sui coralli (Corallium rubrum) e altri predatori marini. 

Queste le conclusioni dello studio “Multiple impacts of microplastics can threaten marine habitat-forming species”, ad opera di ricercatori italiani dell’Università Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, pubblicato su Nature Communications Biology.

Cinzia Corinaldesi, coordinatrice della ricerca e docente di ecologia marina applicata all’Università Politecnica delle Marche, afferma “è noto che le microplastiche costituiscono una potenziale minaccia per gli ecosistemi marini a livello globale, ma i meccanismi biologici che determinano il loro impatto sulla vita marina sono ancora in gran parte sconosciuti. Le informazioni disponibili si basano ancora principalmente su test che potrebbero non riflettere le condizioni naturali; è quindi necessario lo sviluppo di studi sperimentali in grado di imitare le condizioni naturali, combinando controlli di laboratorio con approcci multidisciplinari in grado di fornire una comprensione più completa delle implicazioni molecolari, cellulari, fisiologiche, comportamentali ed ecologiche”.

Le particelle microplastiche (<1 mm) presenti nell'ambiente marino possono rientrare nell’ intervallo ottimale di dimensioni delle prede per un'ampia gamma di organismi marini e possono mettere a repentaglio diversi livelli di organizzazione biologica, rappresentando così una potenziale minaccia per la conservazione della biodiversità e della funzione dell'ecosistema.

Il corallo rosso presente a quasi tutte le latitudini, dalle acque poco profonde agli habitat più in profondità, è uno dei principali artefici delle biocostruzioni del Mediterraneo, habitat millenari caratterizzati da una biodiversità straordinariamente elevata.

“Quando esposti a microplastiche”, prosegue la ricercatrice “i coralli ingeriscono preferenzialmente polipropilene, con molteplici effetti biologici, dalla riduzione della capacità di alimentarsi alla produzione di muco e all'alterazione dell’espressione genica. Inoltre le microplastiche possono alterare il microbioma del corallo sia direttamente che indirettamente provocando abrasioni dei tessuti che consentono la proliferazione di batteri opportunisti”.

Questi molteplici effetti conclude Cinzia Corinaldesi “suggeriscono che le microplastiche alle concentrazioni presenti in alcune aree marine e previste per la maggior parte degli oceani nei prossimi decenni, potrebbero alla fine causare la morte dei coralli. Altre specie formanti habitat che si nutrono di particelle sospese nell’acqua sono probabilmente soggette a impatti simili, i quali possono agire in sinergia con eventi determinati dai cambiamenti climatici, principali responsabili delle mortalità di massa”.

“Il nostro studio aggiunge nuove informazioni sulle molteplici risposte biologiche della vita marina alla contaminazione da microplastiche e sui fattori che possono in ultima analisi minacciare le specie sospensivore responsabili della formazione di habitat unici”.

 

https://www.nature.com/

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