Vermi policheti, i pionieri della bioerosione in mare Adriatico

Pubblicato su Hydrobiologia il primo studio che valuta i tassi di bioerosione nel Nord Adriatico ad opera dei policheti, organismi con un ruolo dominante nei processi di bioerosione che interessano substrati calcarei, sia naturali che artificiali.

Torcuato Pulido Mantas PhD DiSVA, Università Politecnica delle Marche, nel suo studio: Bioerosion features of boring polydorid polychaetes in the North Adriatic Sea, descrive il ruolo dei policheti bioerosori “Il disfacimento dei substrati carbonatici dovuto alle attività degli organismi, o bioerosione, è un processo comune in diversi ecosistemi marini, da quelli temperati ai tropicali e persino polari. Gli organismi bioerosori contribuiscono ad un'ampia gamma di servizi ecosistemici di regolazione e manutenzione: essi accrescono infatti la complessità dell'habitat offrendo rifugio a numerosi taxa e partecipano al ciclo sedimentario con l'erosione delle aree costiere e la produzione di sedimenti fini. Inoltre, considerato che la loro attività di scavo può essere influenzata da una varietà di fattori ambientali (es. nutrienti, salinità, temperatura, pH), nel contesto dell'attuale crisi climatica, lo studio dei processi di bioerosione è diventato un argomento di attualità. Diversi organismi appartenenti a differenti taxa sono coinvolti in attività calcareo-perforativa; essi possono essere microerosori come cianobatteri e funghi, o macroerosori come spugne, molluschi, echinodermi. I policheti sono stati segnalati come i pionieri dominanti sui substrati sommersi appena disponibili e considerati tra i principali bioerosori”.

Spiega ancora Torquato “I policheti bioerosori utilizzano sia secrezioni chimiche sia attuano un’erosione meccanica per dissolvere le rocce e fare i loro buchi; alcuni sabellidi, ad esempio, sebbene limitati a poche specie, hanno sviluppato aree ghiandolari lungo la parte ventrale del corpo, mentre in alcuni Spionidae l'erosione del substrato carbonatico è possibile grazie a chete modificate, oltre alla produzione di composti chimici. Il genere Polydora è uno dei taxa bioerosori più studiati e ciò è dovuto principalmente ai gravi danni che questi policheti infliggono alle ostriche e ai gusci di abalone nei sistemi di acquacoltura”.

Sottolinea inoltre Torcuato “Considerato il ruolo fondamentale svolto dagli organismi erosivi nell'habitat marino e la scarsa conoscenza di questo fenomeno nel Mar Mediterraneo, il nostro studio si è posto l’obiettivo di identificare gli organismi perforatori pionieri che si insediano nelle prime fasi della bioerosione, fornendo la prima stima del loro tasso di erosione lungo il Mare Adriatico Settentrionale. L'attività di bioerosione è stata studiata dispiegando gruppi di pannelli di calcare per un periodo di 2 anni. Inoltre, la micro-tomografia computerizzata è stata utilizzata per la prima volta per valutare la attività erosiva di questi organismi, confermando che è uno strumento molto utile per la descrizione dei processi di erosione.  

Conclude Torcuato “Lo studio ha mostrato come i policheti spionidi Polydora spp. innescano le prime fasi della bioerosione nel Mare Adriatico settentrionale e che è possibile stimare il volume del materiale eroso con metodi non distruttivi”.

 “In mare la bioerosione interessa, in prevalenza, qualsiasi tipo di substrato calcareo, giocando un ruolo rilevante in diverse dinamiche degli ecosistemi marini. Le successioni degli organismi bioerosivi nei climi temperati sono poco studiate. Inoltre, nel prossimo futuro, a causa dell'aumento dell'inquinamento organico nelle acque costiere insieme ad un riscaldamento generale, si prevede un incremento dell'attività dei bioerosori. Per fornire un quadro più ampio e preciso dell'andamento della bioerosione nel Mar Mediterraneo, sono necessari esperimenti a lungo termine che utilizzino substrati di diverse litologie, a diverse profondità e vengano prese in considerazione anche acque con diverso contenuto di sostanza organica”.

 

https://link.springer.com/article/10.1007/s10750-022-04839-3

Pulido Mantas, T., Pola, L., Cerrano, C. et al. Bioerosion features of boring polydorid polychaetes in the North Adriatic Sea. Hydrobiologia (2022). https://doi.org/10.1007/s10750-022-04839-3

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