Un nuovo studio mostra che i caratteristici lobi cefalici dei diavoli di mare (Mobula mobular), anziché essere appendici separate, hanno la loro origine come parte principale delle pinne di questi animali, modificate per un nuovo scopo.
Se ti ritrovi a fissare una manta, probabilmente noterai subito due cose: le sue enormi pinne e le due escrescenze carnose che si arricciano sulla testa che gli danno il soprannome di "diavoli di mare".
Per chiarire lo sviluppo morfologico e le basi genetiche dei lobi cefalici, i ricercatori hanno esaminato lo sviluppo di pinne accoppiate nella razza Rhinoptera bonasus, che rappresenta il sister taxon delle mante, nel genere Mobula.
Lo studio mostra che queste due caratteristiche, molto diverse fra loro, hanno la stessa origine: una scoperta che rispecchia una lezione importante per comprendere la diversità della vita.
"Piccoli ritocchi nello sviluppo iniziale possono contribuire a differenze maggiori nel modo in cui sono disposti i corpi degli animali", ha spiegato un ricercatore.
I "lobi cefalici" delle mante simili a delle corna hanno rappresentato un curioso problema. Tutti i tipi di pesci hanno due serie di appendici accoppiate, come le pinne. Ma da qualche parte nel loro passato evolutivo, un gruppo di razze è sembrato acquisire un terzo set. Questi lobi cefalici sono utilizzati per l'alimentazione, permettendo ad alcune specie di catturare molluschi e nello stesso tempo aiutare specie come le mante a filtrare in modo più efficiente il piccolo plancton. Ciò che non era chiaro era proprio da dove provenivano questi tipi di imbuti dall'aspetto carnoso.
I risultati del team hanno mostrato che le corna delle razze non sono un terzo set di appendici - sono semplicemente il pezzo principale della pinna, modificato per un nuovo scopo. Essi hanno scoperto che gli stessi geni Hox che guidano lo sviluppo dei lobi cefalici delle razze hanno anche lo stesso ruolo nelle pinne di razze strettamente correlate, come la piccola razza (Leucoraja erinacea), che non ha i lobi cefalici.
In effetti, il modo in cui le corna si sviluppano è sorprendentemente semplice. Tutto ciò che serve è una piccola tacca che si approfondisce e si allarga man mano che la manta cresce, separando ciascuna pinna in due parti distinte: una per l'alimentazione e la parte restante per nuotare. I risultati pubblicati sulla rivista Frontiers in Ecology and Evolution.
Materiali modificati da: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fevo.2018.00181/full#supplementary-material
Scrivi commento