La recente scoperta di uno stilasteride in Mar Rosso ci offre l’opportunità di porre alcune domande di approfondimento a Daniela Pica, ricercatrice presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn, autrice di numerosi studi su questa famiglia di idrozoi e coautrice del recente lavoro “The First Deep-Sea Stylasterid (Hydrozoa, Stylasteridae) of the Red Sea”, pubblicato sulla rivista Diversity.
Per le idre, c'è più di un modo per ottenere una testa.
Secondo una nuova ricerca, le tempeste estreme possono provocare gravi danni ai fondali simili a quelli causati da periodi prolungati di pesca a strascico. Tuttavia, importanti habitat e specie dei fondali marini si riprendono più rapidamente in seguito a tempeste estreme che a seguito di tale attività di pesca.
Il riscaldamento dei mari minaccia di trasformare le barriere coralline da caleidoscopi di colori in campi di macerie sbiancate.
Per la prima volta in assoluto, scienziati giapponesi hanno osservato singole cellule di corallo duro inghiottire alghe fotosintetiche unicellulari.
Recentemente è stata pubblicata da Reef Check Italia una nuova edizione in inglese del mio libro ‘Coralli‛. Essa va ad aggiungersi a quella già pubblicata che ad oggi resta l’unica opera del genere disponibile in lingua italiana.
Il corallo rosso mediterraneo (Corallium rubrum) è una specie intensamente sfruttata fin dall'antichità per il suo utilizzo in gioielleria. I segni del suo sovrasfruttamento sono evidenti al punto che in acque poco profonde non si conoscono popolazioni incontaminate di questo prezioso cnidario.
I molteplici impatti delle microplastiche possono causare conseguenze a livello molecolare, fisiologico, epidemiologico ed ecologico sui coralli (Corallium rubrum) e altri predatori marini.
Per la prima volta, gli scienziati hanno valutato quanti coralli ci sono nell'Oceano Pacifico e il loro rischio di estinzione. Mentre la risposta a "quante specie di coralli ci sono?" è facilmente consultabile su Google, fino ad ora gli scienziati non sapevano quante singole colonie di coralli esistessero nel mondo.
Diverse specie di gorgonie vivono in simbiosi con numerosi organismi offrendo loro riparo, cibo o opportunità di riprodursi. Tra gli organismi ospiti, troviamo specie sessili come spugne e idroidi o specie vagili come crostacei e policheti.
Le scogliere coralline sono in pericolo ovunque nel pianeta. Varie sono le cause responsabili del loro degrado, fra queste stanno recentemente avendo sempre più risalto le interazioni fra spugne e coralli. In particolare stanno aumentando in maniera allarmante segnalazioni di spugne incrostanti che uccidono i coralli.
Descritta la prima foresta di corallo nero monospecifica (Antipathella subpinnata) nell'area marina protetta delle Isole Tremiti.
L’esplorazione della zona crepuscolare porta a scoprire ogni volta nuove meraviglie sottomarine sempre più affascinanti. Un mondo, fino a poco tempo fa quasi inaccessibile, è ora oggetto di continue scoperte grazie alla disponibilità di tecniche subacquee di immersione sempre più avanzate e all'utilizzo di veicoli a funzionamento remoto (ROV).
È questo il primo studio quantitativo su una rara foresta monospecifica di Eunicella verrucosa e della sua notevole comunità associata.
La zona mesofotica altrimenti detta “twilight zone” rappresenta la nuova frontiera della subacquea e della ricerca scientifica. Un mondo completamente da scoprire, dove vivono specie che potrebbero rappresentare una delle risorse più importanti per far fronte ai problemi legati al riscaldamento globale e all'eccessivo sfruttamento della fascia marina più in superficie.
I coralli "duri" sclerattinici sono i principali costruttori degli habitat sottomarini. Sono i loro scheletri che formano la struttura di base altamente diversificata dell'ecosistema della barriera corallina.
La respirazione mitocondriale è un'antica caratteristica degli eucarioti. Tuttavia, è stata persa indipendentemente in più lignaggi eucariotici come parte degli adattamenti a uno stile di vita anaerobico.