Il volontariato ambientale subacqueo come supporto al monitoraggio degli ambienti costieri

 

È ormai accettato che conservare la biodiversità rappresenti una responsabilità che deve essere recepita a livello locale, nazionale e globale. Tra i motivi principali che limitano lo sviluppo di piani d’azione per specie ed habitat marini vi sono la mancanza di una conoscenza dell’estensione, della distribuzione e delle dinamiche di questi habitat e di queste specie. A complicare tale scenario si aggiunge l’anomalo riscaldamento del pianeta che sta rapidamente modificando gli equilibri di numerosi ecosistemi, tra cui quelli marini. Il monitoraggio di tali ambienti è l’unico sistema che consenta di comprendere i cambiamenti in atto, ma l’estensione delle coste italiane e il ridotto numero di ricercatori subacquei non consentono un’adeguata capillarizzazione dei rilievi.. Leggi di più

 

 

Shifting baseline

 

 

Come facciamo a sapere se un reef è in salute?

Il concetto di salute di un ecosistema è soggettivo; i giudizi vengono dati in genere nei confronti di quello che noi ci aspettiamo che un ecosistema in salute debba essere.

Questo spesso dipende molto da un misto di obiettivi scientifici, sociali e politici. 

Un approccio può essere quello di definire lo stato normale o “baseline” elencando le proprietà che costituiscono un ecosistema presunto pristino (ovvero uno che non sia stato intaccato da attività umane).

E’ molto più facile riconoscere i sintomi di un ecosistema “in sofferenza” piuttosto che determinare cosa rappresenta un sistema in “buona” salute.  Leggi di più