Il cambiamento climatico sta aumentando frequenza, entità e costi socio-economici di eventi meteorologici estremi con effetti senza precedenti e che si stanno manifestando sia in ambiente terrestre che in quello marino. La tempesta Vaia che nel 2018 ha interessato il nord-est italiano, ha provocato lo schianto al suolo di milioni di alberi, con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere.
Negli ultimi decenni le scogliere coralline delle Maldive hanno registrato un alto tasso di mortalità dei coralli. Questo fenomeno è il risultato dell’incremento della temperatura dell’oceano causato sia da eventi naturali (fenomeno ENSO) sia da pressioni antropiche globali e locali.
Mentre nuotiamo, facciamo snorkeling o ci immergiamo in mare potremmo incontrare creature meravigliose e magari avere il privilegio di osservare qualche specie rara o di assistere ad un particolare comportamento alimentare o riproduttivo. Ma avevi mai pensato che le nostre osservazioni potrebbero essere utili a chi studia la biodiversità marina?
Il coinvolgimento del pubblico nella pulizia dei rifiuti lungo le spiagge è una pratica di volontariato diffusa in tutto il mondo. Anche in Italia, ormai, non si contano più le giornate dedicate dai volontari a questo tipo di attività. Abbiamo rivolto alcune domande a Serena Lucrezi, autrice di numerosi studi in merito, con esperienze in Sud Africa, Mozambico ed ora in Nigeria grazie al recente studio: “Who wants to join?” Visitors' willingness to participate in beach litter clean-ups in Nigeria, pubblicato su Marine Pollution Bullettin.
La "Stony Coral Tissue Loss Disease" sta uccidendo i coralli ai Caraibi. Per salvarli i ricercatori della NOAA hanno chiesto aiuto ai subacquei.
Project Manta è un nuovo progetto di Citixen Science che ha fatto affidamento su snorkelers e subacquei volontari per raccogliere immagini delle mante della barriera corallina al fine di proteggere meglio le specie minacciate.
Scoperta dai subacquei della Marine and Antarctic Studies (IMAS) e dell progetto di citizen science Reef Life Survey (RLS), una nuova popolazione, di bizzarri pesci dall'aspetto punk. Con pinne rosso-brillante, una pinna sulla testa che ricorda un taglio alla moicana e pinne simili a dita, ai lati, per aiutarli a "camminare" sul fondo dell'oceano.
I dati raccolti negli oceani da 250 subacquei cittadini-scienziati hanno portato nuove conoscenze - e un nuovo modo di condurre la ricerca in mare - su come i cambiamenti climatici influenzano la vita marina con l’aumentare della temperatura.
La mappa di calore nell’immagine mostra la distribuzione dei tweet in tutta la regione australiana della GBR
Una recente ricerca pubblicata su Journal of Environmental Management sostiene che le piattaforme social media, come Twitter e Instagram, potrebbero essere una ricca fonte di informazioni gratuite per gli scienziati incaricati di monitorare la salute delle barriere coralline e di altri beni ambientali.
Più del 90% del calore proveniente dal riscaldamento globale finisce negli oceani, da esso originano uragani e distruzione degli stock ittici.
Un nuovo studio, realizzato con la partecipazione di subacquei volontari, offre una delle prove più complete che preservare la biodiversità marina non è solo una questione estetica o spirituale, ma è fondamentale per la salute e il funzionamento degli ecosistemi e gli importanti servizi che fornisce all'uomo.