Tunicati

I Tunicati appartengono al phylum dei Cordati che è lo stesso nel quale si trovano i Vertebrati. Con le larve di questi ultimi condividono diverse caratteristiche come le fessure branchiali, una coda muscolosa che le fa somigliare ad un girino, e una corda dorsale con associata una fibra nervosa. Quello che potrebbe sembrare destinato a diventare un vertebrato da adulto perde invece tutti questi tratti finendo per attaccarsi permanentemente al fondo, l’insediamento avviene con l’adesione della testa al substrato e il riassorbimento della coda, mentre gli organi interni subiscono una rotazione di 90°. In altri casi vivono la loro vita vagando con il plankton come filtratori solitari o coloniali. La maggior parte dei Tunicati sono organismi sessili con il corpo ricoperto, come dice lo stesso nome, da una complessa tunica.

 

Questa caratteristica è possibile osservarla facilmente in organismi come Halocintia papillosa, volgarmente chiamata patata di mare, essa per la sua forma a sacco appartiene alla classe degli ascidiacei, un nome che origina dalla parola ascon che significa sacco. Incredibilmente quello che poteva sembrare in origine uno degli organismi più evoluti torna ad assumere forme che lo accomunano a quelli considerati gli esseri più primitivi, le spugne. Un’altra vera stranezza dei tunicati riguarda il loro apparato circolatorio e consiste nella periodica inversione della direzione del flusso sanguigno. Ogni due o tre minuti il loro battito cardiaco si arresta momentaneamente per poi riprendere nella direzione opposta. Gli ascidiacei si trovano spesso in acque basse attaccati alle rocce, alle conchiglie a volte fissati anche nella sabbia. A volte formano grossi grappoli attaccati alle gorgonie. Le specie solitarie si presentano spesso con una parte attaccata ad un substrato e si protendono dall’altra con due aperture chiamate rispettivamente sifone atriale e boccale.

 

Variamente colorate possono avere dimensioni che vanno da qualche millimetro a quelle di una patata o dei limoni. Le forme coloniali possono invece raggiungere anche la lunghezza di un metro.

Le claveline sono ascidie sociali vivono cioè insieme ad altri individui della stessa specie, legati l’uno all'altro da uno stolone.

 

Esistono infine anche le ascidie composte, come ad es. Botryllus schlosseri, che sono costituite da tanti piccoli individui chiamati zooidi organizzati da una matrice comune.