Polpi e seppie sono in grado di far spuntare, all'improvviso, sulla cute, proiezioni 3-D e mantenerle estese per oltre un’ora, scappando poi, ancora più velocemente, via lontano. È questa la forma di mimetismo attraverso la quale, assumendo un profilo irregolare, questi molluschi cefalopodi imitano i coralli o altri tipi di nascondigli marini. Un nuovo studio pubblicato su iScience, chiarisce i meccanismi neurali e muscolari che sono alla base di questa straordinaria tattica di difesa.
La più grande sorpresa, riferisce un ricercatore, è stata vedere che queste proiezioni cutanee, chiamate papille, possono mantenere la loro forma nella posizione estesa per più di un'ora, senza i segnali neurali che li controllano.
Il team ha scoperto che questa tensione sostenuta deriva dalla muscolatura specializzata nelle papille, che è simile al meccanismo che mantiene serrate le valve delle vongole e di altri bivalvi.
Come riportato nello studio, i ricercatori hanno scoperto un nervo motorio dedicato esclusivamente al controllo della tensione della pelle e delle papille che ha origine non nel cervello, ma in un centro nervoso periferico chiamato ganglio stellato.
Sorprendentemente, essi hanno anche scoperto che il circuito neurale per l'azione delle papille è notevolmente simile al circuito neurale che controlla l'iridescenza della pelle nei calamari. Poiché le seppie non hanno un'iridescenza adattabile, e il calamaro non ha papille, questo risultato solleva interessanti domande sull'evoluzione e la funzione del circuito neurale nelle diverse specie.
Materiali modificati da: http://www.mbl.edu/blog/how-the-cuttlefish-spikes-out-its-skin-neurological-study-reveals-surprising-control/
PhotoCredit: Paloma Gonzalez-Bellido
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