Una nuova baseline per le popolazioni superficiali di corallo rosso

Il corallo rosso mediterraneo (Corallium rubrum) è una specie intensamente sfruttata fin dall'antichità per il suo utilizzo in gioielleria. I segni del suo sovrasfruttamento sono evidenti al punto che  in acque poco profonde non si conoscono popolazioni incontaminate di questo prezioso cnidario.

Mentre è ben noto l’impatto sull’abbondanza di grandi animali, come balene e tartarughe marine poco sappiamo invece dello sfruttamento eccessivo di una pesca indiscriminata sugli invertebrati. La mancanza di dati di riferimento rigorosi resta un ostacolo all'attuazione di piani di gestione e conservazione efficienti nel regno marino. Un recente studio “Re-shifting the ecological baseline for the overexploited Mediterranean red coral” pubblicato su Scientific Reports riferisce della scoperta di un'eccezionale popolazione di corallo rosso in una grotta sottomarina poco esplorata in precedenza in Corsica (Francia). Essa ospita la più grande biomassa (di oltre 100 volte) segnalata ad oggi nell’intero Mar Mediterraneo. La scoperta mette in discussione  le ipotesi attuali sullo stato incontaminato di questa specie emblematica. I risultati suggeriscono che, prima di un suo sfruttamento intensivo, il corallo rosso viveva in popolazioni relativamente ad alta densità con una grande percentuale di colonie secolari, anche a profondità molto basse. Gli autori concludono chiedendo la rivalutazione della baseline per il corallo rosso e mettono in discussione la sostenibilità dello sfruttamento di una specie che è ancora comune ma ecologicamente (funzionalmente) estinta e in una traiettoria di ulteriore declino.

 

Materiali modificati da: https://www.nature.com/articles/srep42404

Garrabou, J., Sala, E., Linares, C. et al. Re-shifting the ecological baseline for the overexploited Mediterranean red coral. Sci Rep 7, 42404 (2017). https://doi.org/10.1038/srep42404

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