Si sa che uno degli effetti più importanti esercitati dall’aumento dell’acidità degli oceani riguarda la dissoluzione degli scheletri di organismi dotati di strutture a base di carbonato di calcio. Un nuovo studio, seguendo la medesima pratica adottata dall’uomo per far fronte ai problemi di iperacidità, ha valutato l’assunzione da parte degli oceani di sostanze antiacide.
Studiando embrioni di squali dalle spalline (Hemiscyllium ocellatum) in fase di sviluppo, gli autori di uno studio australiano non hanno riscontrato differenze nella crescita e sopravvivenza in squali allevati secondo le condizioni di acidità correnti, verso quelli cresciuti in condizioni di acidità degli oceani previste per la fine di questo secolo.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science Advances suggerisce che l’acidificazione degli oceani potrebbe essere la preoccupazione maggiore per il successo del reclutamento delle forme giovanili dei coralli.