Interazioni fra il verme polichete Haplosyllis chamaeleon e la gorgonia rossa Paramuricea clavata

Diverse specie di gorgonie vivono in simbiosi con numerosi organismi offrendo loro riparo, cibo o opportunità di riprodursi. Tra gli organismi ospiti, troviamo specie sessili come spugne e idroidi o specie vagili come crostacei e policheti. 

Sono ad esempio note le simbiosi con l'idroide Ectopleura sp., il solenogastro Anamenia gorgonophila, il picnogonide Callipallene, il nudibranco Marionia blainvillea, il decapode Balssia gasti e il polichete Haplosyllis chamaeleon.

In particolare, relativamente a P. clavata, è stato ampiamente documentato come questo gorgonaceo sia in grado di influenzare significativamente l’equilibrio dell’ecosistema; la sua complessa struttura tridimensionale, infatti, incrementa la biodiversità e l’eterogeneità locale, modificando l’habitat al punto da determinarne la persistenza o la scomparsa.

Considerata l'importanza di questa gorgonia, è indispensabile conoscere in modo approfondito le interazioni fra questa e i suoi organismi ospiti. Tali informazioni sono essenziali allo scopo di supportare i processi decisionali volti alla conservazione e ripristino di habitat chiave come il coralligeno mediterraneo.

Nello specifico, il recente studio “Updating the current knowledge on the relationships between Haplosyllis chamaeleon Laubier, 1960 (Annelida, Syllidae) and Paramuricea clavata (Risso, 1826) (Cnidaria, Plexauridae) in the Mediterranean Sea”, pubblicato sulla rivista Marine Biodiversity, fornisce nuove informazioni sulle interazioni della gorgonia P. clavata con il polichete Haplosyllis chamaeleon.

Haplosyllis chamaeleon (Annelida, Syllidae, Syllinae) è una delle specie più note tra quelle che vivono in associazione con la gorgonia rossa” esordisce Lisa Pola ricercatrice presso il DISVA UNIVPM e principale autore dello studio. “Questo polichete si trova principalmente sulle porzioni apicali dei rami delle gorgonie, dove l'alta densità di polipi ne massimizza probabilmente le opportunità di alimentazione. Come precedentemente riportato Haplosyllis chamaeleon è stato osservato penetrare direttamente nel celenteron attraverso la faringe del polipo, probabilmente per rubarne il cibo; anche gli esemplari più giovani della popolazione di Portofino, sono stati osservati scomparire completamente all'interno del polipo, suggerendo che possano entrare anche nei canali interni della gorgonia, distribuiti lungo le ramificazioni, tutto questo senza indurre modificazioni morfologiche nell'ospite.

“Il comportamento di H. chamaleon sembra essere tipicamente cleptoparassitario” fa notare Carlo Cerrano, coautore dello studio, professore presso l’UNIVPM, “ovvero di quegli organismi che si nutrono del cibo procurato dall’ospite. I cleptoparassiti differiscono dai parassiti in quanto non causano danni diretti all'ospite, e possono quindi essere più strettamente considerati come commensali”.

“Nel Mar Mediterraneo, la simbiosi tra la gorgonia Paramuricea clavata e il polichete Haplosyllis chamaeleon era stata documentata in precedenza solo nel bacino occidentale. I nostri risultati”, afferma Carlo Cerrano “estendono la sua distribuzione geografica al bacino centro-settentrionale e rappresentano il primo record di H. chamaeleon in Italia e Croazia.

Secondo il team di ricerca “i risultati confermano che la specie manifesta un comportamento cleptoparassitario, che non causa lesioni all'ospite e non induce l'ospite a generare alcuna malformazione. Lo studio suggerisce inoltre che la presenza del simbionte potrebbe generare qualche beneficio per l'ospite, per esempio pulendone la superficie, una possibilità che sposterebbe l'associazione verso il mutualismo e che non è possibile scartare alla luce dei dati disponibili.

“Osservazioni periodiche nel Mar Ligure”, aggiunge la Prof. Barbara Calcinai coautrice della ricerca, ”hanno infine permesso di stabilire che il simbionte è presente su P. clavata quasi tutto l'anno, mostrando un periodo riproduttivo più lungo di quanto riportato in precedenza. I dati pubblicati includono anche nuove osservazioni dalla Spagna, suggerendo che si tratti di un’associazione più diffusa di quanto immaginato, un interessante esempio di coevoluzione il cui significato resta ancora da scoprire”.

 

Pola, L., Calcinai, B., Pica, D. et al. Updating the current knowledge on the relationships between Haplosyllis chamaeleon Laubier, 1960 (Annelida, Syllidae) and Paramuricea clavata (Risso, 1826) (Cnidaria, Plexauridae) in the Mediterranean Sea. Mar. Biodivers. 50, 105 (2020). https://doi.org/10.1007/s12526-020-01127-y

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